I dati Istat. Ma rispetto ad un anno fa il valore è cresciuto del 2,4%

Come già osservato nei mesi scorsi, a febbraio ad un aumento tendenziale del valore delle vendite al dettaglio, non è corrisposto un aumento dei volumi venduti. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, infatti, nel primo caso l’indice è aumentato del 2,4% rispetto a febbraio 2023, mentre il secondo ha riportato solo un +0,3%. Entrando maggiormente nel dettaglio, le tabelle dell’istituto mostrano una crescita del 3,9% in valore e un +0,4% in volume per le vendite dei beni alimentari e un andamento simile per quelle dei beni non alimentari: rispettivamente +1,1% in valore e +0,5% in volume. Discorso diverso per il confronto congiunturale. Rispetto a gennaio, infatti, sia il valore che i volumi venduti sono rimasti sostanzialmente stabili (riportando in entrambi i casi un +0,1%), riflettendo il +0,1% registrato per i beni alimentari e il +0,2% dei beni non alimentari (variazioni rilevate in entrambi i casi sia per il valore delle vendite che per i volumi). Per quanto riguarda le diverse forme contributive, il cui indice è calcolato in valore, l’Istat segnala un aumento tendenziale delle vendite al dettaglio del 4% per la grande distribuzione, un +1% per le imprese operanti su piccole superfici e un +1,6% per le vendite effettuate al di fuori dei negozi. Presentano, invece, un calo di un punto e mezzo percentuale le vendite del commercio elettronico, invertendo la rotta rispetto agli incrementi registrati negli ultimi quattro mesi. A gennaio, per esempio, l’e-commerce ha registrato un +3%.