Il ministro dell’Economia è intervenuto a margine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Documento di economia e finanza

«Le nostre previsioni per la crescita economica sono viste al ribasso rispetto alla Nadef. Le previsioni di tipo macroeconomico sono complicate da fare in un quadro di carattere internazionale e geopolitico complicato». Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo nel corso della conferenza stampa a margine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al Def, il Documento di economia e finanza (si veda anche la pagina di Economia), che il governo punta a presentare prima della scadenza, fissata per il 20 settembre: «È nostra volontà presentarlo anche prima, quando saranno disponibili tutti gli elementi, a partire dalla traiettoria tecnica» prevista per la «metà del mese giugno dalla Ue», ha annunciato il ministro.
Il documento «tiene conto delle decisioni, della rivoluzione delle regole bilancio fiscali in sede europea. Mancano le disposizioni attuative, le istruzioni per costruzione il percorso», ha precisato il ministro. Che non ha risparmiato una frecciatina al Superbonus, una misura strenuamente voluta (e poi difesa, con insistenza) dal Movimento 5 stelle, ma che ha avuto (e continua ad avere) un peso enorme sui conti pubblici, con più costi che benefici: la stima in risalita relativa al debito pubblico, contenuta nel Def, è «pesantemente influenzata dai riflessi per cassa del superbonus nei prossimi anni». Le cose dovrebbero migliorare tra qualche anno: nel 2026 comincerà «a scendere». S’è parlato a lungo delle difficoltà incontrate nel quantificare esattamente il costo del superbonus. Un’operazione riuscita, finalmente: «Adesso tiriamo una riga, abbiamo i dati definitivi. Quello che non cessa adesso è l’operazione di verifica e controllo sulla bontà di questi crediti che ha già portato ad oggi a circa 16 miliardi di crediti annullati e sequestrati a vario titolo». Dato l’enorme peso del superbonus sui conti pubblici, il ministro non ha escluso ulteriori tagli di spesa: «Ovviamente al ministero stiamo pensando come si possa ulteriormente andare in direzione dei tagli di spesa. Non auspicavamo il disastro del superbonus anche se credo di averlo evocato in questa sede diverse volte. Questo complica il quadro, onestamente». «La prossima legge di bilancio dovrà tener conto del nuovo quadro, ma intendiamo confermare il taglio del cuneo fiscale nel 2025», ha poi aggiunto Giorgetti.