Def, Giorgetti: «In linea con Nadef per credibilità»

Alla vigilia della presentazione del Def in Consiglio dei Ministri, il centrosinistra, in evidente difficoltà tra inchieste giudiziarie e compravendite di voti, tenta di gettare sul campo avversario ombre sinistre, attaccando il Documento, sul quale sicuramente gravano delle incognite. Incognite, tuttavia, dovute alla pesante eredità lasciata proprio dallo stesso centrosinistra e che ha un nome: Superbonus edilizio del 110%.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, oggi a Trieste per il Selecting Italy, non si è lasciato provocare. «Si chiude la stagione del Superbonus con una eredità pesantissima per i conti pubblici e quindi per tutti gli italiani. Questa è la realtà e quindi nei prossimi anni dovremo farci carico di pagare questo debito che è stato fatto», ha spiegato. A coloro che, sempre nel centrosinistra, come Boccia (Pd), Furore (M5s) e Grimaldi (Avs), hanno lanciato continui allarmi sui pesanti tagli e sulle correzioni che potrebbero essere presenti nel Def, Giorgetti ha risposto che in merito alla necessità di una manovra correttiva, il governo vuole «rispettare esattamente gli obiettivi della Nadef presentata in autunno per una questione di credibilità. Se c’è qualcosa da correggere la correggeremo ma sostanzialmente siamo in linea», ha dichiarato. Aggiungendo che «arriva un Def che risponde ad una situazione di cambiamento delle regole in sede europea. Non ci sono ancora le istruzioni della nuova governance. Quando ci saranno, intorno all’estate, faremo il piano strutturale come deciso da queste nuove regolamentazioni che abbiamo assunto», ha concluso.