Azionariato diffuso per un controvalore monetario di 2mila euro annui per due anni

L’iter di approvazione di una legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, in linea con i contenuti dell’articolo 46 della Costituzione, è proseguito anche in questi giorni. Dopo la fase delle audizioni, con la Commissione lavoro della Camera che ha convocato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, con la presenza, in particolare, dei segretari generali Luigi Sbarra e Paolo Capone, si attendono i passaggi successivi che porteranno alla individuazione di un testo base fra le proposte di legge, integrate da una ipotesi che la Ugl ha consegnato alla valutazione del Parlamento. I tempi sono difficili da prevedere, considerando che la Commissione lavoro è pure impegnata su alcuni disegni di legge del governo che, essendo collegati alla manovra di bilancio, possono godere di un canale di approvazione più veloce. Intanto, dal mondo della contrattazione collettiva e delle imprese, arriva la notizia che il Consiglio di amministrazione di Eni ha approvato un piano di azionariato diffuso, rivolto all’inizio ai soli dipendenti in Italia, ma che potrebbe essere esteso anche alle società estere. L’obiettivo, spiega una nota di Eni, è quello di rafforzare il senso di appartenenza all’azienda e la partecipazione alla crescita del valore aziendale. Verranno assegnate azioni gratuite per un controvalore individuale di 2mila euro annui per due anni da tenere per almeno tre anni.