Sarà votato il mandato al relatore per l’aula del Senato

Archiviate le mozioni di sfiducia nei confronti del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e del Turismo, Daniela Santanchè – sono state entrambe respinte dalla Camera, tra ieri e oggi –, la cronaca politica ha registrato nuovi sviluppi su un altro dossier, sicuramente più rilevante, che sta affrontando il proprio iter parlamentare. Ci sono infatti novità riguardo alla riforma costituzionale che punta all’introduzione del premierato, attualmente in Senato: il 23 aprile la Commissione Affari Costituzionali di palazzo Madama terminerà l’esame del ddl Casellati con il voto del mandato del relatore, secondo quanto deciso dall’ufficio di presidenza della Commissione, come ha riferito al termine il presidente Alberto Balboni. Un paio di giorni fa la Commissione ha approvato le modifiche all’articolo 3, la norma cardine della riforma, che prevedono il tetto dei due mandati per il presidente del Consiglio, che diventano tre soltanto nel caso in cui il premier abbia ricoperto l’incarico per meno di 7 anni e 6 mesi, eliminazione della soglia del 55% dei seggi come premio maggioranza, introduzione della possibilità di revoca dei ministri: sarà il capo dello Stato a conferire l’incarico al presidente del consiglio di formare il governo e nominerà e revocherà i ministri, su proposta di quest’ultimo.