Haaretz: «Difesa in allerta per rischio attacco Iran»

La guerra in Medio Oriente si sta trasformando in un boomerang politico per Benjamin Netanyahu. Da una parte le famiglie degli ostaggi ancora in mano ad Hamas stanno facendo pressioni, chiedendone la liberazione e allo stesso tempo invocando le dimissioni del premier israeliano, tutto questo mentre il ministro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, ha invece sostenuto l’opportunità di andare ad elezioni anticipate a settembre. Dall’altra parte, non si fermano le richieste internazionali per un’indagine su quanto accaduto agli operatori di World Central Kitchen rimasti uccisi. Il ministro dell’Economia israeliano, intervistato dalla Bbc, ha definito «una sciocchezza» l’accusa del fondatore di WCK, il famoso chef José Andrés, secondo il quale Israele starebbe colpendo «in modo sistematico, auto dopo auto» gli operatori umanitari. Ma le preoccupazioni riguardano anche le prossime mosse di Teheran, dopo l’attacco in Siria – attribuito alle forze israeliane – alle strutture diplomatiche iraniane. Haaretz scrive che la la difesa israeliana «è in alto livello di allerta per il rischio di un attacco» dell’Iran per «vendicarsi» del precedente raid su Damasco. Alcuni media arabi hanno addirittura riferito che la Cia avrebbe informato Israele che l’Iran potrebbe attaccare il suo territorio entro 48 ore. Haaretz, ad ogni modo, ipotizza tra gli scenari «un attacco di droni o di missili da crociera verso infrastrutture israeliane»,«intensi attacchi di missili dal Libano o dalla Siria attraverso gli Hezbollah o milizie scite» o, ancora, «attentati alle ambasciate israeliane all’estero».