Sequestri per 600 milioni e 22 arresti

La Guardia di Finanza di Venezia – coadiuvata dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche – ha dato esecuzione ad un’ordinanza per la custodia cautelare nei confronti di 22 soggetti e a sequestri per un totale di 600 milioni di euro di beni immobili e mobili (tra cui ville, orologi di lusso, auto e strumenti finanziari come criptovalute. Nel dettaglio sarebbe stato sgominato un presunto sodalizio criminale che avrebbe dato vita ad una frode per utilizzare illecitamente i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Secondo le indagini, i soggetti indagati avrebbero collaborato nella creazione di società per la richiesta dei fondi messi in campo dall’Unione europea per finanziare progetti nell’ambito della missione “digitalizzazione innovazione competitività, cultura e turismo per la digitalizzazione” del PNRR, senza mai realizzarli. Dalle investigazioni sarebbero anche emerse richieste di rimborsi per crediti legati a lavori edili mai realizzati. Tra le accuse formulate a carico degli indagati anche quella di riciclaggio. Le indagini si sono allargate anche in Romania, Slovacchia ed Austria.