Audizione dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che lanciano l’allarme

Prosegue l’attività conoscitiva del Parlamento sull’intelligenza artificiale e gli effetti che la stessa sta avendo o potrà avere sul mondo del lavoro. Dopo il Senato, anche la Camera dei deputati, sempre attraverso la commissione lavoro, ha convocato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per una valutazione complessiva del fenomeno. Su un punto tutti concordano, vale a dire la difficoltà di dare una risposta univoca alla domanda principale sui livelli occupazionali. In altri termini, allo stato dell’arte, non vi è certezza sul numero complessivo dei posti di lavoro, perché se, da una parte, le aziende sono alla ricerca di nuove professionalità, dall’altra, una serie di lavori già oggi appaiono superati, con la progressiva sostituzione dell’intelligenza artificiale alle persone. Un problema di enorme portata che, per i sindacati, va sicuramente affrontato favorendo la riqualificazione professionale degli attuali addetti, partendo proprio da chi ricopre mansioni più esposte. Non si tratta, però, soltanto di questo, in quanto, come evidenziato dalla Ugl e dalle altre sigle sindacali, la diffusione dell’intelligenza artificiale sta alimentando fenomeni di stress lavoro-correlato e forti rischi sul versante del rispetto della privacy e della dignità del lavoratore e della lavoratrice. Fra le proposte emerse, quella della costituzione di un tavolo di confronto istituzionale permanente.