Ex Inpdap e trattamento di fine servizio, due questioni molto stringenti

Le gestioni previdenziali dell’Inps sono divise contabilmente in relazione all’attività lavorativa dei contribuenti. Vi sono quindi gestioni con saldi diversi tra entrate contributive e prestazioni: quelle positive riguardano i lavoratori dipendenti privati con un attivo di 17,715 miliardi; i commercianti, con un attivo di 1,317 miliardi; i lavoratori dello spettacolo dell’ex-Enpals con un attivo di 373 milioni; la gestione separata dei lavoratori parasubordinati, che sono anch’essi quasi tutti privati, con un attivo di 8,477 miliardi. Il passivo invece è concentrato nel fondo dei pubblici dipendenti provenienti dall’ex-Inpdap, che ha un saldo negativo di ben 39 miliardi, molto superiore alla somma di tutti gli altri. Questo deriva dal fatto che quel comparto è praticamente stabile in termini di occupati con la tendenza all’aumento dei pensionati e ciò crea uno sbilancio: inoltre, al momento dell’assorbimento di quel Fondo nell’Inps non è stato versato il debito previdenziale accumulatosi. Sempre a proposito di pubblico impiego, da tempo i pubblici dipendenti lamentano il fatto che la loro liquidazione (definita anche come “buonuscita” o “trattamento di fine servizio”) non fosse erogata al momento della cessazione del lavoro ma venisse rinviata fino a cinque/sette anni di distanza. Della questione, si è occupato il Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, prendendo spunto da una sentenza del 23 giugno 2023 della Corte costituzionale che ha sollecitato il Parlamento a legiferare in materia modificando la decisione di rinviare quel pagamento presa dal governo Monti nel 2012. Il Civ osserva anche come i ritardi in quell’erogazione derivino dalla carenza del personale addetto a quella funzione sia come numero che come preparazione, e occorrerebbe l’assunzione di più personale specializzato. Ma è soprattutto necessario che i datori di lavoro pubblici (Stato, Enti Locali, Enti autonomi) versino tempestivamente all’Inps i fondi corrispondenti alle liquidazioni da erogare al mo-mento della cessazione del servizio dei loro dipendenti.