Gli interrogatori iniziati da una settimana

Dopo 26 anni di carcere, passati quasi esclusivamente in regime di 41 bis, il boss dei Casalesi Francesco Schiavone – conosciuto come Sandokan – ha deciso di collaborare con la giustizia, come già fatto da due dei figli: Nicola, pentito nel 2018, e Walter, nel 2021. A confermare l’avvio del percorso di collaborazione è stata anche la Direzione Nazionale Antimafia e la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, mentre alcuni quotidiani – tra cui CasertaNews – hanno reso noto che gli interrogatori sarebbero iniziati circa una settimana fa. Oggi 70enne, fu arrestato nel 1998 in un bunker costruito sotto la sua villa in via Salerno a Casal di Principe per poi essere condannato all’ergastolo nel maxi processo Spartacus. Nel corso degli anni ha ricevuto altre condanne per diversi reati, tra cui alcuni omicidi. Appresa la notizia, la Commissione legalità dell’ordine dei giornalisti della Campania ha commentato che «Se la collaborazione sarà rispettosa della verità, alcuni pezzi di storia fin qui conosciuti cambieranno e saranno riscritti in base a quanto veramente accaduto. A cominciare dalla scomparsa di Antonio Bardellino e dall’identità delle sponde politiche e imprenditoriali del clan». «Soprattutto – prosegue la Commissione – potrebbe svelare la rete di relazioni della Camorra con l’ala imprenditoriale e politica che ha permesso la sopravvivenza del gruppo criminale fra i più pericolosi in Europa».