«Il clima era abbastanza sereno, sull’Ucraina si fanno tutti gli sforzi possibili e il Consiglio dà risposte»

«Voglio un’Europa diversa da oggi». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo a margine del Consiglio europeo – tanti i temi affrontati, incluso il sostegno alla resistenza ucraina –, sostenendo che l’Europa dovrebbe essere «molto diversa da quella di oggi nel rapporto con la competitività, nell’approccio che deve essere molto meno ideologico, nella difesa dei confini, tutte cose che si stanno vedendo solo negli ultimi mesi». Un’attenzione particolare è stata dedicata al dossier ucraino, ovviamente: «Il clima era abbastanza sereno, sull’Ucraina si fanno tutti gli sforzi possibili e il Consiglio dà risposte. Anche l’Italia fa tutto quello che può e siamo molto molto convinti di quello che facciamo per costruire la pace e difendere il rispetto delle regole. Non è facile per nessuno ma ce la stiamo mettendo tutta», ha assicurato il premier. Che poi ha negato il clima di guerra: quello «l’ho letto su alcuni organi di stampa non è quello che ho visto». Meloni ha rivendicato anche i successi dell’Italia, in sede europea: sui migranti, ad esempio, «negli ultimi mesi abbiamo ottenuto molti importanti risultati con un approccio pragmatico e serio, sul quale cui abbiamo piano piano e sempre di più portato i nostri partner ad ascoltarci», ha detto, ricordando che la strategia italiana «non è più concentrata sulla distribuzione all’interno dei confini europei di migranti che entrano in Europa attraverso le reti di trafficanti, ma concentrando l’attenzione sulla dimensione esterna e collaborando con i Paesi d’origine e di transito».