Al momento bocciata la difesa a 3: l’Italia si è espressa meglio con il 4-3-3

Mateo Retegui è il numero “9” di questa Italia. Se Luciano Spalletti era alla ricerca del bomber, in una serata di Miami, ha scoperto chi ricoprirà il ruolo di centravanti dell’Italia ai prossimi europei di giugno. Infatti, l’italo-argentino, grazie alla doppietta di ieri, ha rotto tutti i dubbi mettendo a segno il quarto sigillo in soli 180 minuti disputati con la maglia azzurra. Ma, se Spalletti può esser contento per aver trovato il centravanti, lo stesso non si può dire per l’assetto messo in campo che lascia ancora molte perplessità su quella che sarà l’Italia a Euro 2024. La difesa a 3 non ha convinto, soprattutto in fase di costruzione, come sottolineato anche dal commissario tecnico toscano nel post partita; basti considerare che gli unici pericoli creati dal Venezuela sono arrivati (si veda l’azione del gol e il rigore, poi sciupato, nei primi minuti di gioco), grazie a delle combinazioni in uscita sbagliate da parte dei giocatori dell’Italia. Ora la nazionale di Spalletti scenderà in campo a New York domenica contro l’Ecuador, e anche lì il ct dovrà valutare se optare ancora per la difesa a 3 o una linea a 4 come visto nei minuti finali di Miami, dove l’Italia ha saputo dare il meglio di sé.