Nuovo tour diplomatico di Antony Blinken in Medio Oriente

«Richiederà un po’ di tempo», ma l’avvio dell’operazione di terra delle forze israeliane a Rafah, città situata nel sud della Striscia di Gaza, si farà Il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo ha ribadito in video a seguito di un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il quala da giorni si dice però contrario a tale ipotesi di guerra. Netanyahu ha anche annunciato che «approverà presto il piano di evacuazione della popolazione civile» e «mentre ci prepariamo a entrare a Rafah, cosa che richiederà un po’ di tempo, continuiamo a operare con tutte le nostre forze». L’intervento militare a Rafah è tuttavia uno scenario che non convince la comunità internazionale. «L’enfasi oggi sarà sulla richiesta a Israele di non procedere con l’operazione a Rafah, sarebbe un disastro umanitario», ha detto il premier olandese Mark Rutte, al suo arrivo al vertice UE. «Per noi è molto chiaro che abbiamo bisogno di un cessate il fuoco più duraturo e diamo sempre per scontato che il governo israeliano nella sua attività militare nella Striscia di Gaza aderirà a ciò che è sancito dal diritto internazionale per il suo paese, ma anche per tutti noi», ha invece sostenuto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, anche lui da Bruxelles. Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è in Medio Oriente per un nuovo tour diplomatico, oggi colloqui al Cairo dopo essere stato ieri in Arabia Saudita, mentre è atteso proprio in Israele per domani. In un’intervista alla testata araba «Al Hadath», Blinken ha illustrato i passaggi fondamentali della bozza di risoluzione sulla Striscia di Gaza presentata dagli Usa al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in cui si chiede il cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani.