Viaggio in Egitto: von der Leyen “aderisce” al Piano Mattei

E non ci vogliono stare. La visita al Cairo del presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, insieme al presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al Presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulidis, e ai primi ministri di Belgio, Alexander De Croo, Grecia, Kyriakos Mitsotakis, e Austria, Karl Nehammer, per il rafforzamento del partenariato strategico Ue-Egitto, ha dimostrato diverse cose, che si fa fatica, soltanto per ora, ad ammettere. In primis, il fallimento della politica di asilo e immigrazione dell’Unione europea, a partire dalla riforma del sistema di asilo al rafforzamento della sicurezza ai confini, fino alla promozione dell’integrazione dei rifugiati. Per non parlare, sempre in tema di immigrazione, dell’inesistente condivisione delle responsabilità fra i Paesi UE. Von der Leyen, inoltre, è alla fine del suo mandato e ha deciso di ricandidarsi, ma con una lunga serie di fallimenti dietro alle proprie spalle, non solo in materia di immigrazione. Ecco perché, forse, diventa appetibile il Piano Mattei, voluto dal premier italiano e tanto osteggiato dal centrosinistra, ovvero una serie di partenariati strategici tra l’Italia e i Paesi del Continente africano. Ecco perché Elly Schlein, nel corso di un videocollegamento, è tornata a criticare il viaggio in Egitto: «Trovo gravissimo che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, voli in Egitto insieme a Giorgia Meloni per promettere risorse al regime di Al-Sisi in cambio del controllo e dello stop alle partenze». La presidente della Commissione, infatti, ha portato progetti per 7,4 miliardi per i prossimi 4 anni per combattere il traffico migratorio illegale e fornire robusti aiuti finanziari al colosso nordafricano, come già avviene per la Tunisia. Accordi su cui non c’è il placet del Parlamento di Strasburgo. E l’alternativa quale sarebbe?