Il ministro è intervenuto in Aula alla Camera per fare il punto della situazione sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
«Siamo il primo Paese ad aver presentato la richiesta di pagamento della quinta rata». Così il ministro degli Affari europei, Sud, Politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, facendo in Aula alla Camera il punto della situazione sul Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, uno dei dossier con il coefficiente di difficoltà più alto, nell’agenda di governo: tanti gli attori coinvolti – istituzioni europee, locali…– e moltissimi i target da raggiungere in tempi strettissimi. Il tema della spesa delle risorse del Pnrr sicuramente «rappresenta una difficoltà, soprattutto nella fase di attuazione, ma stiamo lavorando e nei prossimi mesi si avranno risultati», ha assicurato Fitto, ricordando che nel biennio 2021-2022 sono stati investiti 24 miliardi, ai quali si aggiungono i 23 del 2023: «Complessivamente si tratta di 45 miliardi, e invito a fare un confronto in percentuale con gli altri Paesi». Tra le cause dei ritardi nella spesa, il ministro ha indicato il sistema Regis, che monitora l’avanzamento del piano, che andrebbe «implementato» e bisogna poi tener conto che «molti interventi devono ancora essere caricati» sulla piattaforma. Inoltre, ha concluso Fitto, «molti interventi come medie opere o infrastrutture hanno avuto una fase della progettazione e gara, ora è la fase di avvio dei cantieri, quindi è immaginabile che quel dato della spesa crescerà nei prossimi mesi».