di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Prosegue il tour dell’Ugl sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, oggi con le tappe di Perugia e Forlì, per diffondere le nostre idee su questo tema, che ci sta a cuore fin dalla fondazione della Cisnal e che oggi sembra prossimo all’attuazione, dopo oltre settant’anni dalla stesura della Costituzione e dell’articolo 46. Rendere, finalmente, concreto ed esigibile un diritto, e, oltre a ciò, una modalità di relazioni industriali capace di favorire la ripresa economica e sociale in un contesto, come quello della globalizzazione, nel quale le idee partecipative appaiono ancora più efficaci per salvaguardare la produzione industriale nazionale, incrementare la produttività delle imprese, difendere la quantità e la qualità dell’occupazione, aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori. Abbiamo sempre sostenuto la causa della partecipazione, perfino in anni nei quali questo obiettivo sembrava quasi irraggiungibile. Oggi invece c’è una speranza concreta. Non solo perché la situazione economica, interna ed internazionale, ha reso palese la fondatezza della visione basata sulla partecipazione, ma anche perché sembrano in procinto di cadere quegli ostacoli di tipo ideologico che, sia nel mondo politico che in quello sindacale, ne precludevano la realizzazione. Lo dimostra l’interesse verso questo tema da parte di vari attori politico-sociali, come la Cisl, che si sta impegnando, parallelamente all’Ugl, per l’attuazione della partecipazione attraverso proprie iniziative. Un fatto molto positivo per chi, come noi, creda in questa idea e voglia vederla messa in pratica. Quel fronte compatto che un tempo era la “triplice” oggi sta lasciando spazio a una discussione più libera, ad un confronto più aperto, nell’ambito del quale ognuno esprime le proprie visioni e proposte senza dover necessariamente conformarsi ad un’unica linea di condotta e crediamo che di questo dibattito meno imbrigliato si avvantaggino prima di tutto i lavoratori, che hanno bisogno di proposte utili e circostanziate e non di prese di posizione aprioristiche. È avvenuto anche recentemente, nel corso dell’audizione di ieri sulle disposizioni su salute e sicurezza del lavoro di cui si occupa parte del decreto Pnrr, ad esempio. Quando, nella discussione sul comma 2 dell’articolo 29, sul tema dell’applicazione a tutti i lavoratori, compresi quelli in subappalto, del Ccnl maggiormente applicato, norma utile a difendere i diritti di questi dipendenti, troppo spesso malpagati e più a rischio, Cisl e Ugl hanno assunto un posizione molto diversa rispetto a quella espressa da Cgil e Uil. Era già successo con il diritto di Interpello in materia di sicurezza sul lavoro che, sempre Cgil e Uil, vorrebbero limitare soltanto ad alcuni soggetti. I tempi, però, stanno cambiando e forse l’Italia ora è pronta per relazioni industriali diverse, all’insegna della partecipazione e della collaborazione.