«Il sistema fiscale deve chiedere il giusto e deve saper usare ciò che chiede ai cittadini con lo stesso criterio che userebbe un buon padre di famiglia»

«Di buon senso». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando la riforma fiscale voluta dal governo, approvata «in tempi record»: Si tratta di «una riforma organica, niente spot», ha aggiunto il premier. Che poi ha ringraziato, intervenendo al convegno organizzato alla Camera su “La riforma fiscale – Attuazione e prospettive – I decreti attuativi approvati, gli obiettivi del 2024, i nuovi testi unici”, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e il vice-ministro Maurizio Leo. «Sono molto fiera che siamo noi a mettere ordine in una materia che per moltissimi anni è stata messa in un cassetto perché troppo complessa» e ad «allineare» l’Italia «ai principali standard europei in ambito fiscale. Il vantaggio che abbiamo è il tempo», con un «orizzonte di legislatura che ci consente di fare cose per bene e nell’interesse degli italiani», ha aggiunto Meloni, indicando l’identikit del sistema fiscale ideale, che «nasce» per aiutare la società a prosperare: «Non deve opprimere le famiglie con regole astruse, incomprensibili, e un livello di tassazione ingiusto che non corrisponde spesso al livello dei servizi che poi lo Stato eroga con le risorse che raccoglie. Il sistema fiscale deve chiedere il giusto e deve saper usare ciò che chiede ai cittadini con lo stesso criterio che userebbe un buon padre di famiglia, e cioè con buon senso, con lungimiranza, senza sprecare quelle risorse». Quotidiani online e agenzie di stampa hanno dato poi ampio risalto ad una dichiarazione del premier – «Non penso che le tasse siano una cosa bellissima, le risorse che arrivano dai prelievi non possono essere utilizzate in modo irresponsabile per garantire facile consenso» –, che ha suscitato la replica della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein: «Sanità e istruzione pubbliche sono una cosa bellissima».