Lo ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano

«Cruciale». Intervenendo alle Commissione riunite Affari costituzionali-Giustizia della Camera dei deputati, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, ha definito così il ddl sul rafforzamento della cybersicurezza nazionale, l’esame del quale ha avuto inizio oggi, che punta ad inasprire le sanzioni e le pene per gli hacker. Secondo Mantovano, è «cruciale un intervento normativo come quello che il Governo sollecita con questo disegno di legge» su una materia, la cybersicurezza, permanentemente attuale. Dall’analisi dei dati, riferiti da Mantovano, emerge un quadro «preoccupante»: «Nel 2023 l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha trattato 1.411 eventi con impatti su soggetti nazionali, circa 117 al mese, con un notevole incremento rispetto al 2022», ha riportato il sottosegretario. Negli attacchi Ddos – acronimo che sta per l’inglese Denial of service e che indica un malfunzionamento dovuto a un attacco informatico i – «sono particolarmente attivi gruppi filorussi e filopalestinesi in concomitanza con provvedimenti e decisioni prese dalle autorità italiane», ha aggiunto Mantovano.