Il Focus dell’Istat
Le costruzioni hanno mostrato nel periodo post pandemia un maggior dinamismo, anche in confronto agli altri settori dell’economia italiana. È quanto si legge in un focus sul setttore delle costruzioni allegato alla Nota mensile dell’Istat, in cui l’Istituto sottolinea come, dopo il calo registrato nel 2020, il valore aggiunto del comparto sia sempre cresciuto negli anni anni successivi, facendo registrare un +20,6% nel 2021, un +11,4% nel 2022 ed un +4,3% nel 2023, contro gli aumenti dell’8%, del 4,1% e dell’1,2% registrati dall’economia italiana nel suo complesso. Non solo, mentre nel 2020 le misure di contenimento avevano segnato negativamente l’andamento del settore più di quanto non avessero fatto negli altri principali paesi europei, già a partire dal 2021 – grazie anche agli incentivi fiscali – tale divario si è invertito, facendo registrare all’Italia una crescita del settore maggiore di quella registrata dai principali partner europei. Basti pensare che la produzione, è salita del 25,1% nel 2021 e del 12,6% l’anno successivo, stabilizzandosi poi nel 2023. Particolarmente vivace l’andamento degli investimenti in costruzioni: secondo l’Istat quelli in abitazioni sono aumentati del 50,1%, del 14,6% e del 4,1% rispettivamente nel 2021, 2022 e 2023, mentre quelli in fabbricati residenziali e altre opere del 7,3%, 9,5% e 2,8%. «Nel complesso – spiega l’Istituto di statistica -, nel biennio 2021 e 2022, gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno contribuito per circa due terzi alla forte crescita di quelli totali». Nel 2023, questa dinamica ha registrato un rallentamento, con il contributo del settore agli investimenti fissi lordi totali tornato a crescere solo con l’avvicinarsi della fine dell’anno.