Si punta a valorizzare l’esperienza fatta sul campo dagli assistenti familiari

Al fine di concorrere alla definizione di standard formativi degli assistenti familiari, privi dei requisiti di accesso alla professione stessa, Ministero del lavoro e delle politiche, Ministero dell’istruzione e del merito e Ministero dell’università e della ricerca, previa intesa in sede di Conferenza permanente, ai sensi dell’articolo 38 del decreto legislativo, adottano, entro novanta giorni dalla approvazione dello stesso, delle linee guida per la definizione di modalità omogenee per l’attuazione di percorsi formativi. Le regioni, fatta salva la loro autonomia, possono fare riferimento alle linee guida nel definire i percorsi per l’acquisizione della qualificazione professionale. Nelle linee guida, tenendo conto anche di quanto stabilito nella contrattazione collettiva di settore, sono definite le competenze e i riferimenti per l’individuazione e la validazione delle competenze pregresse. Al fine di concorrere alla riqualificazione del lavoro di cura, con intese stipulate dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale che hanno sottoscritto i contratti collettivi nazionali di lavoro, possono essere previsti percorsi formativi. È possibile, in un tale percorso, l’intervento degli enti bilaterali, in possesso dell’accreditamento regionale. Le regioni, senza nuovi oneri, istituiscono appositi registri regionali di assistente familiare, con indicazione dei nominativi di coloro che sono in possesso di una qualificazione regionale e di ulteriori titoli di studio e di formazione attinenti alla professione. Le regioni sottoscrivono accordi di collaborazione con i centri per l’impiego e gli ambiti territoriali sociali per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Sempre le regioni promuovono corsi di qualificazione professionale per assistenti familiare rivolti anche alla platea dei destinatari dell’Assegno di inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro, i due strumenti sostitutivi del Reddito di cittadinanza. Non sono previsti nuovi oneri.