Ieri l’attacco a Odessa durante incontro Zelensky-Mitsotakis

«Putin è ricercato per crimini di guerra e dovrà affrontare la giustizia e c’è un’aula di tribunale all’Aja che lo aspetta». Così Ursula von der Leyen, durante l’intervento al Congresso del Ppe a Bucarest, che ha approvato la sua candidatura a presidente della Commissione europea. La guerra in Ucraina prosegue senza sosta e un attacco dall’alto a Odessa, avvenuto nella giornata di ieri, sarebbe potuto costare caro al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e al premier greco Kyriakos Mitsotakis. «Abbiamo sentito il suono delle sirene della contraerea e delle esplosioni molto vicino a noi, non abbiamo avuto il tempo di ripararci», ha raccontato Mitsotakis. Mosca ha dichiarato che l’attacco fosse mirato a colpire un obiettivo militare, ma l’UE ha subito condannato l’accaduto. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, lo ha infatti definito «un altro segno delle tattiche codarde della Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina». Nelle ultime ore Pechino è tornata a ribadire gli sforzi «per lo svolgimento a tempo debito di una conferenza internazionale di pace riconosciuta sia dalla Russia sia dall’Ucraina, in grado di garantire la pari partecipazione di tutte le parti e le discussioni eque su tutti i piani di pace». A dirlo è stato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, a margine dei lavori del Congresso nazionale del popolo. «Il nostro obiettivo – ha quindi sostenuto – è trovare la strada per far partire i colloqui di pace. Tutti i conflitti devono finire al tavolo delle trattative. Prima iniziano i colloqui, prima arriva la pace».