L’attività messa in campo serve a valorizzare le migliori esperienze nella cura delle persone anziane

Si parla spesso della necessità di fare rete per ottimizzare le azioni poste in essere dalla pubblica amministrazione. In questo senso, lo schema di decreto legislativo in materia di anziani definisce, all’articolo 21, il Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (Snaa) che è costituito dall’insieme integrato dei servizi e delle prestazioni sociali, di cura e di assistenza. I soggetti che compongono lo Snaa (amministrazioni centrali, Inps, regioni, province autonome, Asl, comuni singoli o associati in ambiti territoriali sociale) operano in coerenza con le strategie raccomandate dall’Organizzazione mondiale della sanità e in concorso fra loro. Spetta al Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (Cipa), la redazione e l’aggiornamento, sentite le parti sociali, del Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana e il Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana. I diversi soggetti sono impegnati a garantire il massimo livello possibile di cooperazione amministrativa. Lo Snaa persegue i propri obiettivi attraverso la programmazione integrata delle misure sanitarie e sociali a titolarità pubblica rivolte agli anziani, sulla base dei principi di appropriatezza, tempestività ed efficacia. Il Cipa si avvale del monitoraggio dei soggetti che compongono lo Snaa, al fine di promuovere, in sinergia con la Cabina di regia (articolo 1, comma 792, legge 197/2022), una migliore armonizzazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) con i livelli di assistenza (Lea) per l’allocazione delle risorse, nel rispetto delle prerogative del Servizio sanitario nazionale e degli enti eroganti assistenza sociale. il Cipa adotta il Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana che costituisce parte del Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali (articolo 18, legge 328/2000). Regioni e province autonome elaborano i corrispondenti piani regionali che sono trasmessi al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il monitoraggio e la verifica dello stato di attuazione dei Leps. Alla realizzazione concorrono le attività legate al Pnrr. Durante l’audizione parlamentare, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno chiesto di rafforzare la parte relativa al confronto, sia su base nazionale che sul territorio, quindi regioni, ambiti territoriali sociali e comuni, nel rispetto del principio di sussidiarietà previsto dalla stessa Costituzione.