I funerali del dissidente russo

Code fuori la chiesa dell’icona della Madre di Dio di Mosca, in migliaia per l’ultimo saluto, imponente schieramento di polizia fin dalla mattina, applausi. E poi cori: «La Russia sarà libera». Sono le immagini che hanno fatto da cornice ai funerali di Alexei Navalny, il noto dissidente russo, tra i principali oppositori di Vladimir Putin, morto giorni fa in carcere. Il funerale si è tenuto alle 14 ora locale e all’interno della chiesa sono state ammesse alcune centinaia di persone. Anche gli ambasciatori di Stati Uniti, Francia e Germania hanno reso omaggio a Navalny. Presente inoltre l’incaricato d’affari italiano, Pietro Sferra Carini, ma ai diplomatici di paesi occidentali non è stato comunque permesso di partecipare alla cerimonia. I timori per l’ordine pubblico e la possibile ondata di arresti in caso di manifestazioni a sostegno dell’opera di Navalny avevano in questi giorni reso piuttosto difficoltosi i preparativi. Diverse le perquisizioni, del resto già il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aveva avvertito che qualsiasi azione non autorizzata di questo tipo avrebbe potuto portare a conseguenze. Nei giorni scorsi centinaia di persone sono state arrestate durante manifestazioni spontanee. Il regime russo viene ritenuto colpevole del decesso di Navalny dai sostenitori del dissidente e anche molti leader della comunità internazionale si sono espressi in questo senso. Il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’UE, Peter Stano, aveva oggi riferito della partecipazione ai funerali di una delegazione dell’Unione europea. «Putin ha cercato di mettere a tacere Alexei Navalny, ma il mondo stava guardando», ha invece scritto su X il ministro degli Esteri britannico, David Cameron. Navalny è stato poi sepolto nel cimitero Borisovskoye.