Istat: meno disoccupati, più inattivi. Il tasso di disoccupazione è stabile al 7,2%, ma quello giovanile sale al 21,8%

A gennaio, secondo l’Istat nei dati provvisori su occupati e disoccupati, rispetto al mese precedente, diminuiscono i disoccupati, mentre aumentano gli inattivi. Su base mensile, il tasso di inattività sale al 33,3% mentre il tasso di disoccupazione è stabile al 7,2%, quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità) coinvolge gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni, mentre la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. L’aumento dell’inattività (+0,5%, pari a +61mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un’età compresa tra 15 e 49 anni, mentre diminuisce tra le donne e gli ultracinquantenni. Rispetto a gennaio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, pari a -162mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -157mila). Confrontando il trimestre novembre 2023-gennaio 2024 con quello precedente (agosto-ottobre 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -67mila unità) e alla stabilità degli inattivi. Per dare uno slancio all’occupazione, è evidente che occorre intervenire sugli inattivi e, parallelamente, sul ‘matching’ tra domanda e offerta di competenze, per favorire l’ingresso dei giovani e di chi è in cerca nel mercato del lavoro. La formazione, a partire dalla scuola, nei prossimi anni sarà cruciale anche attraverso la sinergia tra pubblico e privato.