Il caso dopo parole di Macron. Mosca: «Sarebbe scontro inevitabile»

«Gli alleati della Nato stanno fornendo un sostegno senza precedenti all’Ucraina. Lo abbiamo fatto dal 2014 e lo abbiamo intensificato dopo l’invasione su vasta scala. Ma non ci sono piani per truppe da combattimento della Nato sul terreno». Le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, all’Associated Press, non sono certo di circostanza. Arrivano dopo la posizione del presidente francese Emmanuel Macron, che ieri a Parigi ha riunito 20 leader europei con l’obiettivo di mostrare unità nel sostegno a Kiev. Ribadendo che la Russia non deve vincere la guerra, Macron si è lasciato andare all’ipotesi che nulla possa essere escluso al riguardo, anche un possibile coinvolgimento di truppe di terra, per quanto oggi – notava lo stesso presidente francese – non vi sia consenso. La possibilità di soldati occidentali in Ucraina porterebbe ad un inevitabile conflitto tra Nato e Russia, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, come riportato dalla Tass. «In questo caso, non dobbiamo parlare di probabilità, ma di inevitabilità, ed è così che la valutiamo», ha aggiunto Peskov, il quale ha però anche sostenuto che una circostanza del genere «non sarebbe nell’interesse» dell’Occidente. A dire il vero la Casa Bianca per prima ha smentito qualsiasi strategia in questo senso e a seguire, tra gli altri, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiuso allo scenario prospettato da Macron. Durante una conferenza stampa, Scholz ha dichiarato che «ciò che è stato deciso tra noi fin dall’inizio continua ad essere valido per il futuro. Non ci saranno truppe sul terreno – ha perciò chiarito –, né soldati inviati dagli Stati europei o dagli Stati della Nato sul suolo ucraino».