di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Nel corso dell’incontro di oggi tra governo e sindacati sulla salute e sicurezza sul lavoro sono emersi elementi interessanti contenuti nel Dl Pnrr in merito all’ampliamento dell’organico dell’Ispettorato nazionale del lavoro ed all’introduzione, a partire dal prossimo ottobre, di una patente a punti per le aziende che operano nei cantieri temporanei o mobili, con l’esclusione di quelle già provviste di attestato di qualificazione Soa. Tra le proposte, anche l’introduzione del “reato penale per l’interposizione illecita di manodopera”, nei casi in cui il personale non abbia un contratto di appalto e un distacco regolare, dopo la depenalizzazione avvenuta nel 2016. L’obiettivo, in sostanza, è quello di rafforzare le misure volte a salvaguardare la sicurezza sul lavoro, dato il fatto che quelle finora vigenti non sono riuscite, ed i numeri lo testimoniano drammaticamente, a ridurre l’impatto umano e sociale derivante dagli incidenti sul lavoro. L’Ugl, con l’auspicio che il confronto tra governo e sindacati su questo argomento basilare sia permanente e strutturato, nel corso dell’incontro ha ribadito le proprie richieste. Iniziando dal nodo formazione, che deve andare oltre gli aspetti meramente formali e burocratici, essere effettiva, efficace e diffusa a tutti i livelli, partendo dalla scuola e coinvolgendo i datori di lavoro. In quest’ambito abbiamo richiesto che si apra un confronto con gli organismi europei per escludere gli investimenti in formazione dalla disciplina degli Aiuti di Stato, specie in favore delle Pmi, e che venga assicurata la piena disponibilità delle risorse derivanti dal contributo dello 0,30%. Oltre a potenziare il numero degli ispettori, occorre, poi, rendere immediatamente accessibili tutte le banche dati ed arrivare all’istituzione di una Procura nazionale, o, in alternativa, all’istituzione di un Coordinamento nazionale fra le Procure, anche favorendo una maggiore interazione con la Polizia locale. Sul Codice degli appalti, ferma restando la necessità di una sburocratizzazione, occorre garantire i principi di trasparenza, legalità e tutela ambientale e paesaggistica, e rafforzare ulteriormente la clausola sociale. Rispetto alla questione del subappalto, al centro del dibattito politico-sindacale dopo i fatti di Firenze, se occorre adempiere alle indicazioni comunitarie, bisogna, però, anche assicurare tutti i controlli ispettivi possibili a garanzia dei lavoratori, ma anche dello stesso committente, valorizzando poi la responsabilità in solido per tutta la filiera ed è, inoltre, fondamentale assicurare a tutti i lavoratori lo stesso trattamento economico e normativo, attraverso l’applicazione del contratto collettivo riferito all’attività svolta, chiarendo che non è possibile l’utilizzo di personale inquadrato con contratto collettivo di altro comparto.