La replica del Cremlino: «Parole imbarazzanti»

Non è certo un segreto che a Biden non sia mai piaciuto Putin. Ma durante un evento di raccolta fondi per la campagna elettorale a San Francisco, il presidente statunitense ha definito il leader russo Vladimir Putin un «pazzo figlio di p…», accusandolo poi della morte di Alexei Navalny e sottolineando la minaccia nucleare che rappresenta. Parole che hanno innescato un caso quasi diplomatico, con il Cremlino che attraverso il portavoce, Dmitri Peskov, ha risposto definendo le parole di Biden «imbarazzanti» per gli Stati Uniti. «Le rozze dichiarazioni provenienti dalla bocca del leader americano – ha sostenuto Peskov in un’intervista ripresa dalle agenzie russe – difficilmente possono essere nocive per Putin. Biden sta dimostrando comportamenti in stile cowboy hollywoodiano. Lui vorrebbe offendere Putin, ma non penso sia possibile». È chiaro, tuttavia, che la polemica a distanza sia il risultato delle tensioni dovute alla guerra in Ucraina, ora ulteriormente inasprite proprio dalla morte di Navalny. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, aveva esortato di nuovo ieri l’Occidente a cessare l’invio di armi in Ucraina e Kiev a terminare le ostilità. Lavrov aveva infatti ribadito che l’operazione militare continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi, pur rimanendo i russi aperti a una soluzione pacifica. Secondo Politico, intanto, Biden sosterrebbe la “candidatura” di Mark Rutte quale prossimo segretario generale della Nato, decisione che dovrebbe spingere gli alleati a fare altrettanto.