La pubblica amministrazione è presente in 5.700 società nei servizi e nell’industria

Prosegue l’onda lunga avviata a suo tempo dell’allora governo Monti. Anche nel 2021, come certificato dall’Istat, si registra una contrazione del numero delle società partecipate dalla pubblica amministrazione; in controtendenza, invece, il dato sugli occupati, che aumenta, seppure di poco. Nel 2012, con l’obiettivo di ridurre i costi della politica e per favorire la concorrenza, l’esecutivo tecnico presieduto dall’ex commissario europeo introdusse norme più stringenti. Passato un decennio, le società partecipate in Italia sono 7.808, in caso del 2% rispetto all’anno precedente, ed occupano poco meno di 925mila addetti, in aumento dell’1,8% su base annua. È opportuno evidenziare come l’incremento dell’occupazione sia concentrato quasi esclusivamente nelle società (il 24% del totale, con il 30% degli occupati) in cui la partecipazione della pubblica amministrazione è minoritaria. La maggioranza delle società opera nel settore dell’industria e dei servizi, con poco meno di 5.700 società, che danno occupazione a circa il 96% del totale dei lavoratori. Molte amministrazioni, complice la pandemia da Covid-19, hanno tagliato le partecipate non attive, concentrandosi invece su settori diversi, dall’agricoltura al no profit. La dimensione media è di 156 addetti, media che sale a 420 addetti in caso di società per azioni. Diverse le forme societarie adottate, compresi i consorzi e le cooperative.