«Tassi alti ancora a lungo. Per gli investimenti, accelerare su PNRR»

È una situazione economica composta da «luci ed ombre» quella descritta da Confindustria nell’ultima congiuntura flash, in cui spiega che il PIL italiano, cresciuto dello 0,2% alla fine del 2023 grazie ai servizi e alle costruzioni, a inizio 2024 è sostenuto dall’aumento della fiducia e dal forte rallentamento che ha interessato l’inflazione negli ultimi mesi. L’industria, dal canto suo, potrebbe aver arrestato la caduta, ma i tassi d’interesse potrebbero rimanere alti più a lungo di quanto previsto. A mettere i bastoni tra le ruote dell’economia italiana anche il freno ai flussi commerciali legato alla crisi del Mar Rosso: i volumi passato per lo stretto di Bab el-Mandeb sono diminuiti del 66% annuo, a fronte di un aumento del 73% di quelli sotto il Capo di Buona Speranza. Per quanto riguarda i consumi nazionali, secondo Confindustria finora sono stati osservati «segnali misti», con le vendite al dettaglio scese a dicembre dello 0,5%, mentre a gennaio si è osservata una risalita della fidica sia delle famiglie consumatrici che delle imprese del commercio. Rimangono però n egativi i giudici sull’opportunità di acquisto di beni durevoli, soprattutto a causa degli elevati tassi d’interesse. Continua, invece, a migliorare il mercato del lavoro: A fine 2023 il tasso di occupazione è salito al 61,9% (dal 59% di fine 2019), quello di attività al 66,8% (dal 65,5% del 2019), mentre la disoccupazione è scesa al 7,2% (dal 9,7% del dicembre del 2019). Nel focus del mese Confindustria ha poi analizzato l’andamento degli investimenti fissi, la cui dinamica risulta bloccata nel 2023 rispetto al biennio precedente, invitando ad accelerare sul PNRR.