Il centrodestra si è largamente ritrovato in questa proposta di legge di 17 articoli

La proposta di legge 1617 (Foti, Lupi, Barelli e Malagola) si compone di 17 articoli ed appare largamente sovrapponibile alla proposta di legge di iniziativa popolare 1573, seppure con alcune modifiche, ad iniziare dal fatto che la proposta di legge 1617 è anche finalizzata, oltre che a dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione sul diritto dei lavoratori alla gestione delle imprese, all’innalzamento delle retribuzioni dei lavoratori, contrastando il lavoro povero. Viene viceversa cassato, rispetto alla proposta di legge di iniziativa popolare, ogni riferimento alla sostenibilità sociale delle imprese. Rispetto alla proposta di iniziativa popolare, viene meno la previsione contenuta all’articolo 5, per effetto della quale nelle società a partecipazione pubblica almeno un amministratore nel Cda è in rappresentanza dei lavoratori; di conseguenza, alle società partecipate si applica la medesima disciplina prevista per tutte le società. Trova conferma la disciplina sulla partecipazione economica e finanziaria dei lavoratori, con la sola eccezione della eliminazione della parte relativa di trasferire le partecipazioni societarie a trust. Resta invariato il capo IV sulla partecipazione organizzativa dei lavoratori. Al capo V, non vi è traccia degli articoli che, nella proposta di legge di iniziativa popolare, disciplinano la consultazione, rispettivamente, nelle pubbliche amministrazioni e negli istituti di credito, nelle banche e nelle imprese erogatrici di servizi pubblici essenziali. Assente pure il riferimento al Garante della sostenibilità. Trovano conferma, invece, gli articoli sugli obblighi di formazione dei rappresentanti dei lavoratori dipendenti e degli amministratori, sul diritto di ricorso a consulenti esterni, sulle agevolazioni fiscali per i lavoratori e per le imprese, sulla istituzione della Commissione permanente nazionale per la partecipazione dei lavoratori presso il Cnel e sulla copertura finanziaria di 50 milioni di euro a decorrere dal 2024.