Il presidente del Consiglio difende la riforma, approdata alla Camera, dopo il via libera del Senato

«Non è un tentativo di indebolire, ma di rafforzare l’enorme potenziale del Mezzogiorno d’Italia e della sua gente». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, difende uno dei punti più ambiziosi del programma di governo, particolarmente caro alla Lega: l’Autonomia differenziata, adesso all’esame della Camera dei deputati, dopo il via libera ottenuto qualche settimana fa al Senato – 101 i voti a favore –, dove è iniziato l’iter parlamentare. Una riforma che ha sollevato qualche protesta tra i partiti dell’opposizione (sul tema, il Partito democratico è particolarmente critico) e di chi teme che, con l’Autonomia differenziata, il divario tra il Nord e il Sud del Paese possa ampliarsi ulteriormente. Timori infondati, secondo il premier: «Non crea un divario tra Nord e Sud ma tra amministrazioni capaci e quelle che capaci non sono state», ha assicurato Meloni, osservando, in occasione firma dell’Accordo per il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che «i cittadini non devono avere paura di niente perché hanno affrontato di tutto, compresa la criminalità organizzata. Possono e devono poter contare sulla sfida della responsabilità».