Brennero, lettera del governo italiano all’Ue sui divieti dell’Austria. Per Coldiretti, «minacciano» l’agroalimentare Made in Italy e il suo «record storico» di sempre raggiunto nel 2023

Da anni la scandalosa situazione al confine tra Italia e Austria va avanti. Contro i divieti austriaci al Brennero, è partita, nella giornata di ieri, la lettera del governo indirizzata al Segretario Generale della Commissione europea, firmata dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. Notizia diffusa da un quotidiano del Tirolo e confermata dal ministero dei Trasporti in una nota. «È un passo significativo e importante, fortemente voluto e promosso dal Vicepremier e ministro Matteo Salvini», ricorrendo all’articolo 259 del Trattato Ue, «per ottenere finalmente certezza del quadro giuridico a beneficio di tutti gli operatori e i cittadini europei», è scritto nella nota. «Roma dovrebbe aver chiesto ufficialmente all’Ue, di procedere contro i divieti ai tir sull’asse del Brennero», ha aperto così il quotidiano tirolese “Tt di Innsbruck” che parla di un «annuncio fatto mesi fa» dal ministro Salvini, in merito ai divieti di circolazione per i mezzi pesanti imposti dal Tirolo. Misure «di emergenza» che, secondo il Land, servono a difendere il territorio dalla valanga di camion in transito, a garantire i rifornimenti e i corridoi di sicurezza lungo l’asse del Brennero, a tutelare la salute della popolazione. Quali i danni per l’Italia? «Gli ostacoli imposti dall’Austria al transito dei prodotti al Brennero minacciano il record storico dell’agroalimentare Made in Italy che nel 2023 ha superato il valore di 64 miliardi di euro, il massimo di sempre», afferma Coldiretti sulla base di un’analisi dei dati Istat sul commercio estero nel periodo gennaio-dicembre. «Il Brennero è un canale oggi insostituibile per il flusso delle merci dall’Italia verso l’Europa», attraverso l’arco alpino transitano le esportazioni agroalimentari italiane dirette al Corridoio Scandivano-Mediterraneo che conta Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia e tre paesi dell’Est Europa, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca. La sola Germania è il principale mercato europeo di sbocco del cibo Made in Italy per un valore che nel 2023 ha raggiunto la cifra di 8 miliardi, in crescita del 9% rispetto al 2022.