I dati Istat: nel II trimestre giù del 35,3% annuo i mutui

Nel secondo trimestre del 2023, si sono registrate 235.725 transazioni notarili riguardanti la compravendita e altri atti traslativi di proprietà immobiliari, riportando un calo del 4,1% rispetto al trimestre precedente e del 16% se si estende il confronto ad un anno prima. È quanto emerge dall’ultima analisi dell’Istat sul mercato immobiliare italiano, secondo la quale, a livello regionale, le compravendite hanno subito decrementi in tutte le aree geografiche del Paese: -5,9% nel Nord-ovest, -5,1% nel Nord-est, -4,1% al Sud, e -2,4% al Centro. Unica eccezione è rappresentata dalle Isole, dove l’indice è rimasto pressoché stabile (+0,1%). La maggior parte delle transazioni rilevate (94,0%) ha interessato immobili ad uso abitativo, mentre solo il 5,7% ha riguardato edifici ad uso economico. Nel primo caso la contrazione rispetto al secondo trimestre del 2022 è stata del 16,7%, mentre per gli immobili ad uso economico si è registrato un -1,5%. Anche il dettaglio sulla destinazione d’uso degli immobili mostra andamenti simili al dato generale. A livello territoriale, infatti, il settore abitativo ha mostrato un calo su base annua in tutte le aeree: -21,6% nel Nord-ovest, -17,8% al Centro, -14,8% al Sud, -13,8% nel Nord-est, e -5,5% nelle Isole. Per quanto riguarda le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con ipoteca immobiliare l’Istat ha registrato un calo trimestrale del 7,3%, a 78.512 stipule, mentre su base annua la debacle è stata di ben 35,3 punti percentuali. Questo declino si è esteso su tutto il territorio nazionale, sia su base congiunturale (Sud -9,5%, Nord-ovest -8,4%, Nord-est -7,6%, Isole -6,3%, e Centro -3,9%), sia su base annua (Nord-ovest -40,6%, Centro -36,2%, Sud -32,5%, Nord-est -30,4%, Isole -27,6%).