L’attenzione dell’esecutivo e della maggioranza è rivolta agli agricoltori, che manifestano da giorni. Salvini chiede interventi più incisivi in favore della categoria. Gli alleati invitano alla cautela

Le (animate) proteste degli agricoltori proseguono, continuando ad occupare ampi spazi della cronaca. Inevitabile l’attenzione rivolta loro dalla classe politica. E, in particolare, dal governo, disposto, laddove possibile, ad accogliere le istanze dei manifestanti. Molto è stato fatto – tipo l’intervento sull’IRPEF che «deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e un privilegio», come chiesto dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – e molto altro ci sarebbe ancora da fare, secondo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nonché leader della Lega. «Il governo nazionale troverà tutte le risorse necessarie per aiutare gli agricoltori, ne va del lavoro e della salute», ha detto, dando ieri il via ad Alghero al tour che lo porterà in diverse piazze dell’isola, a sostegno dei candidati leghisti alle prossime elezioni regionali sarde, in programma tra una manciata di giorni, il 25 febbraio. Gli alleati però invitano alla cautela. «La soluzione trovata dal governo per gli agricoltori è molto buona, fare di più è difficile e tutti dovrebbero ricordarsi che siamo sulla stessa barca e dobbiamo remare nella stessa direzione», ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, osservando, nel corso di un’intervista a “La Stampa”, che «nessun governo ha fatto tanto per l’agricoltura». «E lo abbiamo fatto a nome di tutta la maggioranza», ha aggiunto. Dello stesso avviso anche il ministro degli Esteri e vice premier, Antonio Tajani: «No a false promesse», ha detto oggi.