L’esonero contributivo può essere parziale, in base al reddito, o totale, per le lavoratici madri

Conferme e novità nella busta paga dei dipendenti da aziende private e pubblici, dopo l’approvazione della legge di bilancio. Anche senza considerare gli effetti delle risorse stanziate per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, la busta paga presenta diversi elementi utili da sapere. La prima cosa da sapere è una conferma. Parliamo dell’esonero parziale dal pagamento dei contributi per la quota di spettanza dei lavoratori dipendenti, vale a dire il taglio del cuneo contributivo; tale quota è del 9,19%. L’esonero si applica al periodo di paga 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024 e vale per tutti i lavoratori dipendenti, sia privati che pubblici, con la sola esclusione del lavoro domestico. L’esonero si traduce in un taglio di 7 punti percentuali nel caso in cui la retribuzione non ecceda l’ammontare di 1.923 euro, su tredici mensilità; è di 6 punti percentuali, con importo mensile pari a 2.692 euro per 13 mensilità. Non si applica alla tredicesima mensilità. Accanto a questa previsione è anche prevista una ipotesi che riguarda, però, le sole lavoratrici madri. In questo caso è una novità: l’esonero è totale, con un tetto di 3mila euro lordi, per il periodo di paga fra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026. La condizione è che la lavoratrice sia madre di almeno tre figli, con la norma che si applica fino al compimento del diciotto anni del figlio più piccolo. Per il solo 2024, l’esonero totale si applica anche alle lavoratrici madri con due figli, di cui uno minore di dieci anni.