di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Domani si celebrerà un nuovo Giorno del Ricordo, per commemorare le vittime della pulizia etnica anti italiana avvenuta tra la fine della seconda guerra mondiale e l’immediato dopoguerra. Diecimila persone, nelle stime più caute, assassinate nelle foibe dal regime comunista jugoslavo, altre 350mila costrette ad emigrare dalle loro terre, a causa della volontà criminale del maresciallo Tito di eliminare la secolare, se non millenaria, basti pensare alla Repubblica di Venezia, presenza italiana nelle terre dell’Istria, della Dalmazia e della Venezia Giulia. Dopo decenni di negazionismo, ormai da tempo questi eventi sono riconosciuti dalla nostra Repubblica, che ha istituito vent’anni fa, nel 2004, la solennità civile del Giorno del Ricordo. Grazie – c’è da dirlo – alla destra politica, che si è intestata questa battaglia, mentre altri hanno preferito ignorare le vittime italiane in nome di un ideologismo di sinistra capace non solo di negare il sentimento di solidarietà nazionale, ma anche quello di giustizia, verità e pietà umana. Dal canto proprio, L’Ugl anche quest’anno ha commemorato i caduti e gli esuli italiani nell’appuntamento ormai tradizionale di Piazza Dalmazia, a Roma. Nonostante il riconoscimento ufficiale delle atrocità commesse da Tito, al quale, a causa dell’ostruzionismo di alcuni, ancora non è stata revocata l’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica, nonostante l’istituzione ormai ventennale del Giorno del Ricordo, bisogna dire, però, che nel nostro Paese ancora c’è molto da fare per rendere appieno il necessario ricordo e l’altrettanto doveroso omaggio alle vittime ed agli esuli. C’è ancora, infatti, serpeggiante, un certo giustificazionismo, da parte del solito “mainstream culturale”, a trovare presunte motivazioni ed aberranti scusanti per la pulizia etnica operata dai comunisti jugoslavi, anche a costo di mistificare la storia antica e recente. Per questo è auspicabile che trovi rapida approvazione la proposta di legge già passata al Senato ed ora all’esame della Camera che intende modificare la Legge 92 del 2004, istitutiva del Giorno del Ricordo, per aggiungere alla ricorrenza anche ulteriori iniziative volte a valorizzare, soprattutto tra le nuove generazioni, la memoria storica attraverso l’istituzione di un fondo dedicato a finanziare i viaggi del ricordo per gli studenti delle scuole secondarie, la creazione di un concorso annuale che premi ed esponga ogni anno, in un capoluogo di regione differente, un’opera d’arte sul tema, l’affissione di insegne in memoria delle vittime e degli esuli, misure di sostegno per il mantenimento dei musei e dei sacrari dedicati alle foibe. Un altro passo, necessario, per arrivare finalmente ad una conoscenza più diffusa della verità storica, anche tra i giovani, e ad un più adeguato omaggio alla memoria dei nostri connazionali vittime di questa ignobile tragedia.