Per il capo dello Stato, ci fu «un inaccettabile stravolgimento della verità»
«La ferocia che si scatenò contro gli italiani in quelle zone non può essere derubricata sotto la voce di atti, comunque ignobili, di vendetta o giustizia sommaria contro i fascisti occupanti». Così il capo dello Stato, Sergio Mattarella, intervenendo dal Quirinale in occasione del Giorno del Ricordo. Il presidente della Repubblica ha ammesso che «le sofferenze» degli italiani d’Istria, Dalmazia e Fiume «non furono, per un lungo periodo, riconosciute». Si trattò di «un inaccettabile stravolgimento della verità che spingeva a trasformare tutte le vittime di quelle stragi e i profughi dell’esodo forzato, in colpevoli, accusati indistintamente di complicità e connivenze con la dittatura, e a rimuovere, fin quasi a espellerla, la drammatica vicenda di quegli italiani dal tessuto e dalla storia nazionale».