Stellantis provoca, governo Meloni risponde. Urso, «in Germania, Spagna, Slovacchia, Polonia, producono più di quanto immatricolano»

In merito ai solleciti dalla segretaria del Pd, nonché da ex ministri dello stesso partito, rivolti al governo Meloni affinché accetti la «sfida» lanciata da Stellantis all’Italia e prenda una posizione, quando, invece, attraverso il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, una linea chiara è già stata indicata, va ricordato che comunque è in arrivo il nuovo piano di incentivi da 950 milioni di euro alla domanda di auto elettriche. Obiettivo, non aiutare Stellantis a vendere auto, ma sostenere in primis il lavoro e con esso i lavoratori e gli stabilimenti italiani, visto che sono ben due i più a rischio e, peraltro, storici ovvero Pomigliano e Mirafiori. Come più volte ripetuto da Meloni, il cui obiettivo è far tornare a produrre all’Italia 1 milione di auto all’anno, mentre la capacità è di 1 milione e 500 mila e l’attuale produzione soltanto di 500 mila, un altro aspetto fondamentale per l’esecutivo è che in futuro, ciò che viene venduto come italiano, sia prodotto in Italia con lavoratori italiani. A fronte di quelle che possono essere definite provocazioni dell’ad Stellantis, Carlos Tavares, secondo il quale «l’Italia dovrebbe fare di più per proteggere i suoi posti di lavoro nel settore automobilistico anziché attaccare Stellantis per il fatto che produce meno nel nostro Paese», la risposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è andata al fondo della questione: «Dobbiamo intenderci, se a dicembre la Volkswagen ha superato nelle vendite in Italia Stellantis, cosa che non accadeva da 98 anni, cioè se i cittadini italiani hanno preferito acquistare un’auto prodotta all’estero, piuttosto che un’auto prodotta in Italia, a fronte di condizioni di mercato e incentivi simili, il problema non è del governo ma dell’azienda». Nella “diatriba” tra Stellantis e governo italiano, sempre il ministro Urso ieri ha detto, probabilmente infastidendo l’ad Stellantis: «Se Tavares o altri ritengono che l’Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all’interno dell’azionariato di Stellantis, ce lo chiedano». A cui ha fatto eco oggi il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: «Lo stato in Stellantis? Io entrerei in Ferrari».