Funzionari europei e Usa si schierano per cessate il fuoco

Una risposta sulla proposta di accordo potrebbe arrivare nelle prossime ore. Ma una conclusione positiva sugli ostaggi è possibile solo con un cessate il fuoco permanente. Sono diverse le voci di esponenti di Hamas che a vario titolo hanno oggi fatto sapere come la leadership del gruppo stia esaminando l’iniziativa di intesa prodotta all’incontro di Parigi dei giorni scorsi. Spiragli sembrano esserci, ma le posizioni restano ad ogni modo distanti. Nel frattempo, però, cresce il movimento dei favorevoli ad un cessate il fuoco. Oltre 800, tra diplomatici e funzionari americani ed europei, hanno infatti sottoscritto un documento “transatlantico” in cui denunciano «gravi violazioni del diritto internazionale» da parte di Israele nelle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Il testo è stato visionato dalla Bbc, tra gli altri. Nella lettera “transatlantica” si legge anche che c’è «il rischio di rendersi complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo», fino a quello più grande, eventualmente, di «pulizia etnica e genocidio». L’appello arriva oltretutto l’indomani della decisione del presidente Joe Biden di sanzionare quattro coloni israeliani, accusati di attacchi ai civili palestinesi. Una mossa che è stata criticata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. Domani è atteso in Medio Oriente il segretario di Stato americano, Antony Blinken. Altro fronte caldo è quello iraniano, con protagonisti, sullo sfondo ancora gli Stati Uniti. «Non inizieremo alcuna guerra, ma se qualcuno vuole maltrattarci riceverà una risposta forte», ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi in un discorso televisivo.