Nessun esubero, ma solo uscite volontarie. In arrivo investimenti per 32 milioni

Grande soddisfazione è stata espressa dalle federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per l’intesa raggiunta nella vertenza Fiorucci. Si tratta di un primo passaggio, al quale seguiranno la definizione in sede regionale e le assemblee con i lavoratori e le lavoratrici dipendenti. Fiorucci è uno marchi storici dell’agroalimentare. La nuova proprietà, nell’ambito di una più complessa operazione di riordino delle attività produttive, qualche settimana fa, aveva anticipato ai sindacati la volontà di tagliare un numero consistente di posti di lavoro, in un’ottica di razionalizzazione degli stabilimenti produttivi, ad iniziare dal sito di Santa Palomba, vicino a Roma. Una decisione che, come ricordano dalla Ugl, è stata rigettata dai lavoratori come inaccettabile. Si è parlato, inizialmente, di oltre 200 esuberi. Del caso, è stata subito investita la regione Lazio che ha convocato le parti per un confronto. Dopo vari vertici, formali e informali, la proprietà ha accolto le richieste dei sindacati di categoria. Il punto di accordo è stato trovato sulla base del principio che le uscite potranno essere soltanto volontarie. Un pacchetto di incentivi promosso dall’azienda servirà ad accompagnare il personale all’uscita. In aggiunta, la proprietà ha assicurato investimenti per 32 milioni di euro in sei anni. Previsto anche un confronto sindacati-azienda su eventuali esternalizzazioni.