Agricoltura, Ue fa un passo. In ritardo. Compensa la proroga dello stop ai dazi sull’Ucraina, ma i problemi sono tanti

Scatta la prima mobilitazione di agricoltori da tutta Europa, e con la partecipazione per l’Italia di Coldiretti, in occasione del Vertice europeo straordinario sul bilancio dell’Ue, e, contemporaneamente, a Bruxelles l’Ue proroga la sospensione dazi agricoli sull’Ucraina, mitigando, tuttavia, la scelta, uno dei problemi indicati dagli agricoltori, con dei limiti, cioè rafforzando la protezione dei prodotti sensibili dell’Ue, attraverso un “freno d’emergenza” che stabilizza le importazioni ai volumi medi del 2022 e 2023. Un passo in avanti da parte della Commissione che, infatti, spiega: «Sebbene l’obiettivo principale delle misure sia quello di sostenere l’Ucraina, esse tengono conto anche della sensibilità degli agricoltori dell’Ue e di altre parti interessate». Peccato che poi, il vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha sottolineato, in merito agli Stati membri confinanti con l’Ucraina che continuano a impedirne l’ingresso dei prodotti agricoli, che «tutte le opzioni restano sul tavolo, incluse le procedure di infrazione». Dunque, i passi in avanti dell’Ue sono pochi e in ritardo, a fronte di anni di errori e di un lungo elenco di problemi: redditi bassi e orari di lavoro lunghi, concorrenza sul mercato sleale per importazioni da paesi extra-Ue, costi dell’energia elevata, inflazione crescente, il Green Deal, i nuovi requisiti della Pac, l’accordo di libero scambio con il Mercosur. In Italia trattori oggi sono in Valdichiana sull’A1 e nel brindisino, poi a Crotone, Oristano, Orte, Cuneo. Nuove proteste hanno provocato gravi disagi al traffico in Germania e Parigi è sempre a rischio assedio.