È il primo azzurro a vincere sul cemento di Melbourne. «Lo dedico alla mia famiglia»

L’Italia ha un nuovo simbolo: Jannik Sinner. L’azzurro porta il tricolore sul gradino più alto degli Australian Open e si aggiudica il primo grande Slam della sua carriera, battendo Medvedev. Un’apoteosi assoluta, a distanza di 17.394 giorni dall’ultima volta. Dal quel 14 giugno 1976 che ha visto un italiano vincere un grande Torneo. Sinner lo ha fatto, scrivendo un nuova pagina di storia dato che prima di lui nessuno era riuscito a trionfare in un Major giocato sul cemento. Un’impresa incredibile, arrivata dopo una rimonta partita quando Sinner era sotto due set a zero, una partita che sembrava compromessa, segnata, finita. Una vittoria di testa, prima che atletica e che rappresenta il naturale esito di un torneo sostanzialmente dominato, in cui sono stati messi in fila Botic van de Zandschulp, Jesper De Jong, Sebastian Baez, Karen Khachanov, Andrey Rublev e, soprattutto, il numero 1 del mondo Novak Djokovic. Per Sinner, si tratta il titolo numero 11 della carriera, che lo rende anche il più vincente italiano della storia del tennis, staccando definitivamente Adriano Panatta. Insomma un meraviglioso successo di Jannik Sinner all’Open d’Australia, contornato anche dal bellissimo discorso rivolto alla sua famiglia a casa che ha commosso molti appassionati dello sport e non solo: «Vorrei che tutti avessero dei genitori come quelli che ho avuto io, mi hanno permesso di scegliere quello che volevo, anche da giovane. Non mi hanno mai messo sotto pressione. Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che ho avuto io». Sinner ora può diventare grande, è il quarto tennista al mondo nella classifica Atp, l’Italia può sognare un nuovo eroe.