L’analisi Istat-Bankitalia. In termini reali è scesa del 12,7%

Alla fine del 2022, il patrimonio netto delle famiglie italiane – calcolato come la somma degli attivi non finanziari (residenze, terreni, ecc.) e degli attivi finanziari (depositi, titoli, azioni, ecc.) al netto delle passività – si è attestato a 10.421 miliardi di euro (177 mila euro pro capite, scendendo dell’1,7% rispetto al 2021 in termini nominali, dopo tre anni di crescita, e del 12,7% in termini reali, riflettendo la significativa pressione inflazionistica iniziata nel 2021 e che solo nel 2023 ha cominciato ad affievolirsi. È quanto emerge dall’analisi “La ricchezza dei settori istituzionali in Italia”, realizzata dall’Istat in collaborazione con la Banca d’Italia. Secondo lo studio la ricchezza netta ha registrato una diminuzione anche se calcolata in rapporto al reddito disponibile, scendendo da 8,7 a 8,1. Per quanto riguarda le diverse tipologie di attività, per quelle non finanziarie si è registrato un aumento del 2,1%, a 6.317 miliardi di euro, legato principalmente all’aumento di valore che ha interessato le abitazioni (+2,4%). Al contrario, per le attività finanziarie si è registrata una contrazione del 5,2%, a 5.135 miliardi di euro. In questo caso, la contrazione è legata al calo del valore delle riserve assicurative (-146 miliardi), delle azioni (-101 miliardi) e delle quote di fondi comuni (-94 miliardi). In frenata la crescita dei depositi, mentre è tornato a crescere il valore dei titoli di debito emessi principalmente dalle pubbliche amministrazioni.