Aumentano i timori dopo attacco a base Usa

L’attacco avvenuto domenica con droni contro una base militare statunitense in Giordania, vicino al confine con la Siria, che ha provocato la morte di tre soldati (e il ferimento di molti altri), ha subito innescato una spirale di timori sulla possibilità di escalation in Medio Oriente, nell’ambito di un allargamento del conflitto tra Israele e Hamas. Il presidente americano Joe Biden ha affermato che l’attacco è stato condotto «da gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e Iraq» e ha assicurato che gli Stati Uniti risponderanno (da parte sua Teheran ha negato il coinvolgimento). Nelle ultime ore il gruppo filo-iraniano Resistenza islamica in Iraq ha rivendicato la responsabilità di quanto accaduto ieri. Intanto le attenzioni internazionali sono rivolte anche al caso Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei profughi palestinesi, emerso a causa delle accuse sul coinvolgimento di alcuni membri dello staff negli attacchi di Hamas del 7 ottobre. «L’UE è uno dei maggiori donatori di aiuti umanitari e allo sviluppo ai palestinesi di Gaza. Gli aiuti umanitari ai palestinesi di Gaza e della Cisgiordania continueranno senza sosta attraverso le organizzazioni partner. Attualmente non sono previsti ulteriori finanziamenti all’Unrwa fino alla fine di febbraio», ha fatto sapere al riguardo la Commissione che «determinerà le prossime decisioni sui finanziamenti alla luce delle gravissime accuse» di questi giorni. Da Bruxelles ha inoltre affermato che una «revisione» del dossier sarà fatta «alla luce delle indagini Onu».