Automotive, un settore ancora strategico in tutto il mondo. Calenda: «Meloni è arrivata tardi su Stellantis, ma almeno c’è arrivata, la Schlein e Landini invece temo non ce la faranno mai»

Automotive protagonista. Ancora più attuale alla luce delle dichiarazioni del patron di Tesla, quanto affermato ieri dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel Question Time di ieri alla Camera: «Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l’anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana». Senza entrare nella polemica tra Meloni e Stellantis – e ricordando che sull’Automotive al Mimit sono in corso ben cinque gruppi di lavoro -, va detto che sul tema non ha usato giri di parole nemmeno il numero uno di Tesla, Elon Musk, dopo i deludenti risultati del suo gruppo nel IV trimestre del 2023 e le deboli prospettive per il 2024: «Il protezionismo e i dazi sono l’unica cosa che potrà fermare il dominio delle case automobilistiche cinesi che altrimenti finiranno per demolirci», riferendosi, in particolare, alla casa di auto elettriche cinese Byd, nel cui capitale figura anche il re degli investitori di Wall Street, Warren Buffet. D’altronde, secondo fonti a Nikkei Asia, la Cina avrebbe imposto nuove limitazioni alle auto Tesla in siti governativi. Elettrica, ibrida, a idrogeno o a combustione, l’Auto continua a mantenere un ruolo strategico non solo a livello industriale, quindi di riflesso in quello politico, nel mondo intero. Basti pensare che Joe Biden si è impegnato ed è riuscito a incassare l’appoggio del sindacato dei metalmeccanici, il United Auto Workers, perché, secondo il presidente Uaw, Shawn Fai, «Joe Biden scommette sui lavoratori americani mentre Donald Trump li attacca». E d’altronde lo scontro di ieri alla Camera tra il premier Giorgia Meloni e la segretaria Pd, Ellie Schlein, sull’Auto, guarda alle Europee di giugno. Bisognerebbe, quindi, ragionare anche dalle parti di Bruxelles su una previsione fatta dal presidente di Toyota, Akio Toyoda: in futuro le automobili a combustione interna continueranno a costituire una quota significativa delle nuove vetture, mentre le BEV, cioè le auto a batteria, rappresenteranno una quota di mercato di appena il 30%. Il restante, secondo altri analisti, se lo divideranno le ibride, i veicoli elettrici a celle a combustibile e i motori a idrogeno. Perché finire in pasto alla Cina?