Dl Autonomia, “via libera” del Senato con bagarre patriottica del Pd. Palazzo Madama respinge ddl costituzionale di iniziativa popolare su modifiche al Titolo V della Costituzione

Si «segni la data: 23 gennaio 2024. Insieme al 22 ottobre 2017, il giorno del referendum, sono tappe storiche per chi ha a cuore questo Paese». Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, commenta al Corriere della Sera il via libera del Senato al dl sull’Autonomia del ministro Calderoli. Con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti, l’assemblea del Senato ha approvato ieri il dl n. 615 d’iniziativa governativa, collegato alla manovra di finanza pubblica, sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, nel testo proposto dalla Commissione affari costituzionali. L’iter non è finito. L’auspicio della Lega è che l’approvazione del dl da parte della Camera possa avvenire entro le Europee e a quel punto sarà conclusa la fase 2. Alla riforma la Lega lavora da oltre sei anni fa: il 22 ottobre del 2017, Roberto Maroni in Lombardia e Luca Zaia in Veneto promossero le due consultazioni popolari per chiedere ai cittadini di esprimersi a favore del trasferimento di maggiori competenze dallo Stato alle Regioni, così come previsto dagli articoli 116 e 117 della Costituzione. Durante le dichiarazioni di voto, l’opposizione ha inscenato una bagarre: “Fratelli d’Italia”, l’inno di Mameli, intonato verso i parlamentari della maggioranza, cioè di Fratelli d’Italia, che si sono uniti al coro, e fogli di carta esibiti a favore di telecamera con la bandiera italiana dai banchi del Pd. Anche oggi si urla alla secessione, allo stravolgimento della Costituzione, al baratto in seno alla maggioranza tra Autonomia e il Premierato. In realtà, essere pregiudizialmente contrari all’autonomia differenziata equivale a essere contrari al contenuto del III comma dell’articolo 116 della Costituzione. Sindacati, tra cui l’UGL, hanno più volte evidenziato il vizio che nasce già dalla riforma del Titolo V della Costituzione, avvenuta senza un puntuale ed approfondito confronto. Riforma, effettuata nel 2001 da un Governo Amato e quindi di sinistra, che ha esteso (III comma art. 117) l’autonomia differenziata a materie delicate quali la tutela e la sicurezza del lavoro, l’istruzione, le professioni, la tutela della salute, la previdenza complementare e integrativa. Chi è causa del suo mal…