Netanyahu, Gallant e Gantz al confine nord

Sono giorni di combattimenti a Khan Yunis, dove le forze israeliane già questa mattina riferivano di avere completato l’accerchiamento della città, la più importante nel sud della Striscia di Gaza. Nel corso delle operazioni, ha spiegato il portavoce militare israeliano, «abbiamo eliminato decine di terroristi e preso possesso di magazzini di armi». Nella giornata di ieri il ministero della Sanità di Gaza aveva fatto sapere che le forze israeliane hanno messo sotto assedio l’ospedale al-Amal (dopo aver attaccato l’ospedale al-Khair, entrambi a Khan Younis), dove avevano trovato rifugio molti sfollati. Da parte sua l’Idf ha chiesto ai civili di abbandonare l’area. La situazione, dunque, resta complessa e rimangono sempre, in aggiunta, le preoccupazioni per un’eventuale escalation regionale del conflitto. A preoccupare maggiormente è il quadro nel confine con il Libano, con le crescenti tensioni con il gruppo Hezbollah. Sul punto c’è stato oggi un confronto nella zona di Ramat Corazim tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il ministro Benny Gantz con i rappresentanti delle località israeliane di frontiera. «Noi teniamo gli occhi aperti per quanto avviene nel Nord. Gli Hezbollah continuano con le loro provocazioni. Noi ci teniamo pronti. Non vogliamo una guerra, ma siamo pronti ad affrontare ogni situazione che potrebbe svilupparsi nel Nord», ha detto Gallant, secondo quanto riportato dai media. Nelle ultime ore, infine, si registrano nuovi attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro i ribelli Houthi nello Yemen.