Chiusa la partita arretrata della scuola, si punta ai Ccnl 2022/2024

Appena il tempo di sottoscrivere il rinnovo del contratto collettivo che già si guarda alla prossima tornata. Grazie allo stanziamento aggiuntivo di 300 milioni, come ha ricordato il Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, Aran e sindacati di categoria hanno, infatti, raggiunto l’intesa che chiude il triennio contrattuale che va dal 2019 al 2021. Il contratto interessa oltre 1,2 milioni di dipendenti, distribuiti fra scuola, Afam, università e enti di ricerca. L’aumento medio mensile è per i docenti di 124 euro, per il personale Ata di 96 euro e per i direttori di 190 euro. L’accordo segue l’intesa del novembre del 2022: allora si era definita la parte economica, mentre adesso si è guardato anche agli aspetti normativi, ad iniziare dalla regolamentazione del lavoro agile. Chiusa la coda della scuola, l’attenzione generale è rivolta a tutto il pubblico impiego. Nel complesso, tutta la partita dei rinnovi contrattuali dei dipendenti della pubblica amministrazione per il periodo 2022/2024 poggia su poco meno di dieci miliardi di risorse, utili ad assicurare un incremento medio di circa il 5,8%. Il Ministro della pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha più volte insistito sulla necessità di rafforzare le competenze dei dipendenti pubblici. In tal senso, l’obiettivo è quello di arrivare a garantire un pacchetto di 24 ore di formazione in orario di lavoro a dipendente.