Lo denuncia Open Doors/Porte, un’organizzazione non governativa, diffondendo il World Watch List 2024

Nel mondo, oltre 365 milioni di cristiani subiscono un livello alto di persecuzione a causa della loro fede (diventano 317 milioni, se si tiene conto soltanto di quelli che vivono in Paesi dove il livello di persecuzione è considerato estremo). Lo denuncia Open Doors/Porte, un’organizzazione non governativa, diffondendo il World Watch List 2024, dal quale emerge che il numero dei perseguitati è in crescita rispetto all’ultimo monitoraggio (+ 5 milioni). L’incremento più consistente negli ultimi 30 anni. Il rapporto rivela così che la persecuzione riguarda un cristiano su 7, che diventa uno su 5 in Africa e 2 su 5 in Asia. Su cento Paesi monitorati dal rapporto, che considera il periodo compreso tra l’ottobre del 2022 e il settembre del 2023, 78 hanno un livello di persecuzione considerato almeno «alto», mentre quelli a livello «estremo» sono 13 (erano 11, soltanto un anno prima). Nella top ten dei Paesi più intolleranti, il primo posto è occupato dalla Corea del Nord, dove è impossibile professare la propria fede. A seguire, Somalia, Libia, Eritrea e lo Yemen. Qui, sottolinea Open Doors, «la fede cristiana va vissuta nel segreto e, se scoperti, i cristiani, soprattutto quelli convertiti, rischiano la morte». Ci sono anche la Nigeria, dove è stato registrato il numero più alto di cristiani assassinati dai gruppi terroristi jihadisti, la Repubblica Democratica del Congo, il Pakistan, Sudan, Iran e infine l’Afghanistan, dove «la vita dei cristiani non è ora più sicura, ma semplicemente i talebani hanno smesso di cercarli».