Marcia indietro della multinazionale finlandese sul ricorso alla Solidarietà

Dopo la rottura del 9 gennaio scorso, che aveva fatto pensare al peggio, è giunta, quasi all’improvviso, la fumata bianca nella vertenza Wärtsilä. La multinazionale finlandese si era, infatti, trincerata dietro il secco rifiuto alla proroga del contratto di solidarietà, cosa che ha prodotto, di converso, la forte reazione dei rappresentanti dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che, dal primo momento, hanno sostenuto le giuste rivendicazioni dei lavoratori e del territorio triestino. Dopo una serie di interlocuzioni portate avanti dal Ministero delle imprese e del made in Italy, in particolare dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto, nel tardo pomeriggio di martedì è arrivata la convocazione per la mattinata di oggi, sulla base del testo già predisposto dallo stesso Ministero il 28 dicembre. A questo punto, anche Wärtsilä si è allineata, sottoscrivendo il contratto di solidarietà fino al 30 giugno e ottenendo di poter iniziare a trasferire i macchinari, previo accordo con i sindacati e i soggetti reindustrializzatori. Il passaggio odierno è propedeutico al tavolo del 22 gennaio, nel quale si parlerà dell’accordo di programma, l’atto che permetterà, pure con il contributo della regione Friuli-Venezia Giulia, di porre le basi per l’effettiva reindustrializzazione del polo di Bagnoli di Rosandra. Soddisfazione è stata espressa dai sindacati e dallo stesso ministro Adolfo Urso.